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Buone vacanze sinodali!

Aggiornamento: 18 ago 2022


Cari amici, è giunto il tempo della pausa estiva.

Durante il mese di agosto verranno sospese le pubblicazioni dei posts sugli accounts dei social networks del Sinodo digitale (@SpazioSinodale), Vita Consacrata (@consacrata_vita), #stopabuse (@clerical_abuse) e Sinodo digitale a Treviso (@SinodoTV).


Sul sito web del Sinodo digitale verranno invece pubblicate le sintesi degli ultimi incontri di ascolto sinodale, cioè quello dei giovani nella Chiesa svoltosi il 20 aprile 2022 e delle persone separate e divorziate nella Chiesa del 4 maggio 2022.

Contestualmente le sintesi citate verranno inviate alla Segreteria del Sinodo Universale della Chiesa cattolica.


Le sintesi degli incontri di ascolto sinodale dei sacerdoti nella Chiesa del 18 maggio e dell’1 giugno 2022 non verranno pubblicate, né inviate alla Segreteria sinodale, in quanto all’eccezionale contributo scientifico del Prof. Marco Marzano sulla condizione dei presbiteri nella Chiesa cattolica contenuto nel suo testo “La Casta dei Casti” non è seguita, a mio avviso, un’effettiva condivisione sinodale, nonostante gli interventi di tutte le persone che hanno preso la parola o scritto con messaggio privato durante i 2 TwitterSpaces, ai quali rivolgo ancora il mio ringraziamento.


L’esperienza di sinodalità che posso complessivamente raccogliere dalla fase di ascolto è senz’altro quella del desiderio trasversale di relazione e condivisione che ha caratterizzato donne e uomini credenti a prescindere dai c.d. stati di vita e che hanno posto al centro un desiderio ancor più grande, ma forse non ancora pienamente coscientizzato: vivere una vita credente secondo il Vangelo che lascia gradualmente le immagini teiste di Dio funzionali al clericalismo nella Chiesa per cercare la presenza di Dio nella propria storia personale, comunitaria ed ecclesiale.


Questo passaggio dall’immagine di Dio all’esperienza di Dio ritengo sia stata una delle potenzialità più liberanti per tutte le persone credenti che ho conosciuto in questo tempo sinodale, le quali non riescono più a vivere la propria fede secondo forme esteriori precostituite e con contenuti eteroproposti privi di ricerca attuale di Dio, bensì conservativi di concetti e immagini di Dio che rispondevano all’epoca in cui sono stati elaborati.


Al contempo, riscontro un preoccupante rafforzamento di una sorta di neoclericalismo, che sta raccogliendo l’eredità dell’antico clericalismo basato sull’ignoranza teologica e sulla rigidità dottrinale, per presentarsi sotto le mentite spoglie di pseudo linguaggi spirituali molto suggestivi e quasi “moderni”.


Preoccupante è il fenomeno di coloro, soprattutto presbiteri, che fingono di farsi carico delle ferite delle vittime di abusi clericali, minori e persone vulnerabili, anche consacrate, usando esattamente le stesse argomentazioni dell’anticlericalismo e di coloro che denunciano abusi di potere nella chiesa istituzionale, ma con l’abilità di oscurarne la potenzialità comunicativa con mezzi massmediatici più potenti proprio perché appartenenti alle stesse strutture di potere conniventi.


Noi avvocati, anche canonisti, siamo ben consapevoli della riorganizzazione dei poteri clericali che si sta attuando a spese delle vittime di abusi nella Chiesa, ai quali viene inibita ogni possibile ricerca della verità e risposta di giustizia canonica; riconosciamo i nuovi linguaggi ecclesiastici criptati che assumono le vesti della spiritualità di facile consumo, ma non intaccano minimamente gli equilibri di potere precostituiti nella struttura gerarchica.


Dunque, è per me un tempo di discernimento e soprattutto di riorientamento delle energie verso proposte che hanno possibilità concrete di aiutare quante più persone alla vita vera del Vangelo attraverso cammini di liberazione e consapevolezza della propria relazione con Dio, anziché esporre coloro che condividono con me il discepolato della Verità a rischi sproporzionati e privi di possibili risultati utili per le persone e per la Chiesa stessa in tempo sinodale.


Pertanto, alle tante persone consacrate in difficoltà, anche presbiteri, che mi hanno contattata in questi mesi rivolgo ancora il mio più sincero grazie per la condivisione, augurando a ciascuno/a di saper compiere il primo ed indispensabile passo per la propria cura e guarigione, ossia quello di riconoscere di aver bisogno di aiuto. Solo con questo riconoscimento sarà possibile per ciascun/a consacrato/a ritrovare le basi della propria vita credente e della propria relazione con Dio e con la Chiesa.


Un caro saluto e buone vacanze sinodali a tutti!

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